Non è facile determinare una specie all'interno del genere Serapias solo attraverso una fotografia. In qualche caso sarebbero utili le osservazioni e le misurazioni delle brattee, dei sepali, dei petali, dell'ipochilo, dell'epichilo, ma la distruzione anche solo di un fiore è una pratica che non voglio incoraggiare, per questo nelle descrizioni che seguono vengono presi in esame quasi sempre caratteri facilmente visibili senza asportare fiori o, peggio, piante e che possono comunque portare, anche solo per esclusione, alla discriminazione di una specie siciliana non nota.
Serapias lingua L. Sinonimi: Nomi comuni: Serapide lingua
Descrizione: pianta alta 10-40 cm. Infiorescenza con 2-7 fiori. Brattee più brevi del casco. Sepali uniti a formare un casco orizzontale; petali con base a forma di goccia e apice filiforme. Labello con callosità basale intera, scura, a forma di lingua; epichilo pendente. Periodo di fioritura: metà marzo-maggio. Habitat e altitudine: boscaglie, cespuglieti, garighe, prati, pascoli, in pieno sole o a mezz’ombra, piuttosto adattabile a diversi tipi di terreno e ph. Da 0 a 1200 m.
Differenze: tra le Serapias siciliane è la più facile da determinare, per via della sua unica callosità basale scura.
Distribuzione in Italia: Regioni centro-meridionali fino alla Liguria e all’Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna. Più comune al Sud. Presente sui Peloritani e nel messinese. Impollinatore: diversamente da altre Serapias, la lingua non è utilizzata come riparo ma attrae sessualmente alcune piccole api grazie alla sua lucida callosità basale. Etimologia: da Serapide, dio greco-egizio venerato da più religioni; lingua, invece, è riferito più che alla forma del labello, alla callosità basale dell’ipochilo.
Serapias lingua [10-04-2008 Letojanni (ME)]
Serapias lingua [19-05-2012 Forza d'Agrò (ME)]
Serapias lingua [01-05-2013 Forza d'Agrò (ME)]
Serapias cordigera L. Sinonimi: Nomi comuni: Serapide cuoriforme
Descrizione: pianta alta 15-45 cm. Infiorescenza breve e densa, con 3-10 fiori. Brattee poco più brevi del casco. Ipochilo con 2 lamelle basali scure, divergenti; epichilo rosso-brunastro con densi peli rosso-brunastri alla base. Periodo di fioritura: aprile-giugno. Habitat e altitudine: boscaglie aperte, garighe, cespuglieti, pascoli, terreni incolti, prevalentemente su suoli freschi, acidi, silicei o scistosi, comunque non calcarei, in piena luce o a mezz’ombra. Da 0 a 1000 m.
Differenze: Solo a Pantelleria cresce la simile Serapias cossyrensis B. & H. Baumann, endemica di quell'isola, che differisce per essere più bassa ma con fiori più grandi ed epichilo più largo rispetto all'ipochilo.
Distribuzione in Italia: Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e restanti regioni centro-meridionali, Sicilia e Sardegna. Rara. Presente, ma rara, sui Peloritani e nel messinese. Impollinatore: imenotteri e altri piccoli insetti che trovano riparo nel tubo formato dai sepali e petali, dove la temperatura è più alta di 1-2 gradi rispetto all’ambiente esterno. Etimologia: che porta cuori, per la forma dell’epichilo.
Serapias cordigera [24-04-2014 Messina]
Serapias cordigera [24-04-2014 Messina]
Serapias cordigera [05-05-2014 Messina]
Serapias cossyrensis B. Baumann & H. Baumann Sinonimi: Serapias cordigera subsp. cossyrensis (B. Baumann & H.
Baumann) Kreutz
Nomi comuni: Serapide di
Pantelleria
Descrizione:
Serapide alta 10-35 cm,
con infiorescenza breve e densa, con 2-11 grandi fiori. Epichilo
cuoriforme, lungo 20-30
mm e largo 18-28 mm, pendente, con lunghi e abbondanti peli bianchi
al centro.
Periodo
di fioritura: marzo-aprile
Habitat e
altitudine: macchie, garighe e boscaglie, ma su terreno di origine vulcanica (di
solito pomice sabbiosa) in pieno solo o a mezz’ombra. Da 100 a 850 m.
Differenze: molto simile a
S. cordigera, se ne differenzia per avere fioritura più
precoce, foglie più larghe, infiorescenza più compatta, con epichilo più
chiaro e, diversamente da tutte le altre Serapias, più ampio dell'ipochilo.
Distribuzione in Italia: endemica
esclusiva dell’isola di Pantelleria. Molto rara e localizzata. Assente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore:
Etimologia: Cossyra
era l’antico nome dell’isola di Pantelleria.
Serapias orientalis subsp. siciliensis Bartolo & Pulv.
Sinonimi: Serapias orientalis var. siciliensis (Bartolo & Pulv.) P.
Delforge
Nomi comuni: Serapide di
Sicilia, Serapide orientale
Descrizione:
alta 10-30 cm,
ma robusta. Infiorescenza con 3-9 fiori. Brattee grandi, lunghe fino a 50 mm, larghe 15-20 mm, che raggiungono più
o meno l’altezza del casco. Petali grandi, larghi più di 7 mm, con base arrotondata. Labello di colori variabili,
da aranciato a
bruno-rossastro, lungo 30-45 mm, con ipochilo squadrato; base dell’ipochilo con due lamelle più o meno divergenti;
epichilo da lanceolato
a cuoriforme.
Periodo
di fioritura: marzo-aprile
Habitat e
altitudine: margini di sugherete, garighe, terreni abbandonati, di
preferenza in pieno sole e su terreni freschi, da neutri ad alcalini.
Da 0 a 500 m.
Differenze: di difficile valutazione. Nella sua variabilità può ricordare sia S. cordigera ( e S. cossyrensis) che S. vomeracea (e S. bergonii).
Distribuzione in Italia: Sicilia
sud-orientale, endemica. Molto rara e localizzata. Assente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore:
Etimologia: i termini che
la descrivono fanno riferimento all’areale di distribuzione: Mediterraneo
orientale, la specie, e Sicilia, la sottospecie.
Serapias nurrica Corrias Sinonimi: Nomi comuni: Serapide nurrica
Descrizione: serapide alta 15-35 cm. Infiorescenza densa e breve, con 3-9 fiori. Ipochilo con 2 lamelle basali brevi, divergenti, rosso-nerastre, lucide; epichilo bicolore, con il centro rossastro e il bordo chiaro, bianco-grigiastro e ondulato. Periodo di fioritura: metà aprile-primi di giugno Habitat e altitudine: garighe, cespuglieti, prati, terreni abbandonati, in pieno sole o a mezz’ombra, di solito su substrati silicei asciutti. Da 0 a 1000 m.
Differenze: relativamente facile da riconoscere, per via del bordo chiaro del suo epichilo, anche se non sempre risulta evidentemente disegnato.
Distribuzione in Italia: Sardegna, Calabria (in prossimità dello stretto di Messina) e Sicilia (solo Peloritani e dintorni di Cefalù). Molto rara e localizzata. Presente sui Peloritani e nel messinese. Impollinatore: Etimologia: della Nurra, area della Sardegna dove è stata rinvenuta la prima volta.
Serapias parviflora Parl. Sinonimi: Nomi comuni: Serapide minore
Descrizione: pianta alta 15-40 cm. Infiorescenza stretta con in genere 3-8 fiori piccoli. Brattee lunghe come o più del casco. Epichilo piccolo, bruno-rossiccio, lungo appena 5-10 mm, largo fino a 5 mm, in genere piegato all’indietro. Periodo di fioritura: marzo-maggio Habitat e altitudine: garighe, cespuglieti, pascoli e prati, terreni incolti e abbandonati, soprattutto non lontano dalla costa. Da 0 a 1200 m.
Differenze: si distingue facilmente dalle altre Serapias per i fiori molto più piccoli e l'epichilo lungo non più di 10 mm. Altra caratteristica è che l'ovario, al momento della fioritura, appare già rigonfio.
Distribuzione in Italia: Italia centro-meridionale fino alla Liguria ed Emilia-Romagna ed Isole. Rara. Presente sui Peloritani e nel messinese. Impollinatore: Serapias parviflora ricorre all’autoimpollinazione. Etimologia: parviflora, “a fiori piccoli”.
Serapias vomeracea subsp. vomeracea (Burm. f.) Briq. Sinonimi: Nomi comuni: Lingua lunga, Serapide maggiore
Descrizione: pianta alta 20-60 cm. Infiorescenza allungata, con 3-12 fiori. Brattee molto grandi, lunghe fino a 70 mm. Labello con ipochilo con 2 lamelle parallele da biancastre a porpora-scuro alla base; epichilo lanceolato, pendente o piegato verso il fusto, con pelosità bianca e densa alla base. Periodo di fioritura: marzo-maggio Habitat e altitudine: boscaglie aperte, cespuglieti, garighe, prati asciutti o relativamente umidi, terreni incolti, in pieno sole o a mezz’ombra. Da 0 a 1200 m.
Differenze: S. vomeracea subsp. vomeracea è molto simile a Serapias bergonii E.G. Camus (pro hybr.), rara nel messinese (zona Valle dell'Alcantara). Le differenze sono soprattutto nelle misure dei pezzi fiorali (sepali, peali, labello), minori in bergonii. In generale S. bergonii ha dimensioni minori in tutte le sue parti.
Distribuzione in Italia: tutto il territorio ad esclusione di Val d’Aosta e Sardegna. Relativamente comune. Presente sui Peloritani e nel messinese. Impollinatore: numerosi imenotteri (api, vespe) e altri piccoli insetti. Etimologia: a forma di vomere, riferito all’epichilo.
Serapias bergonii E.G. Camus (pro hybr.) Sinonimi: Serapias vomeracea subsp. laxiflora (Soó) Gölz &
Reinhard; Serapias laxiflora Chaub (VERIFICA) Nomi comuni: Serapide di
Bergon
Descrizione:
Alta 15-40 cm. Infiorescenza
lassa e allungata, con 4-12 fiori. Labello lungo 18-30 mm;
epichilo lanceolato, lungo
10-18 mm,
largo 3,5-7,5 mm,
da pendente a, più spesso, ripiegato all’indietro. Pollinii verdastri. Periodo
di fioritura: aprile-maggio Habitat e
altitudine: garighe, praterie assolate e pascoli. Da 10 a 1000 m.
Differenze: simile
soprattutto a Serapias vomeracea
subsp. vomeracea, dalla quale si
differenzia quasi esclusivamente per le dimensioni, minori in tutte le sue
parti.
Distribuzione in Italia: Regioni meridionali e Sicilia (principalmente nell'area di sud-est). Rara. Certamente presente, ma rara, nell'estremo meridionale dei Peloritani e territorio messinese della Valle dell'Alcantara. Da cercare altrove. Impollinatore:
Etimologia: dedicata a Paul Bergon, botanico francese (1863-1912).