Orchidee spontanee dei monti Peloritani e della Sicilia
  • Home
  • Chiave
    • Chiave, pag. 2
    • Chiave, pag. 3
  • Orchidee
    • Dactylorhiza
    • Orchis
    • Anacamptis
    • Neotinea
    • Serapias
    • Ophrys (Euophrys)
    • Ophrys (Pseudophrys)
    • altri Generi
  • Riferimenti
  • Privacy & Licenza

Altri Generi


Spiranthes

Spiranthes spiralis
(L.) Chevall
Sinonimi:
Nomi comuni: Viticcino autunnale

Descrizione: piccola ed esile orchidea alta 8-25 cm. Caratteristica l’infiorescenza a spirale, con 6-30 piccoli fiori bianchi. Sepali un po’ divergenti, petali simili ai sepali e formanti una sorta di tubo insieme al labello, anch’esso del medesimo aspetto, ma con bordi leggermente smarginati. Sperone assente.
Periodo di fioritura: settembre-ottobre
Habitat e altitudine: boscaglie (soprattutto di conifere), garighe, prati, pascoli, terreni abbandonati, su terreni sia acidi che alcalini, asciutti o moderatamente umidi. Da 0 a 1200 m.

Note: Le 3-7 foglie lunghe fino a 3,5 cm a prima vista sembrano appartenere allo scapo fiorale, in realtà alla fioritura l’orchidea è priva di rosetta basale e queste foglie appartengono ad una nuova pianta che fiorirà la stagione successiva.

Distribuzione in Italia: In tutte le Regioni, ma meno diffusa al Nord. Rara, anche se può essere localmente comune.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: diversi insetti, soprattutto api.
Etimologia: spiralis si riferisce alla disposizione dei fiori, a spirale.
Immagine
Spiranthes spiralis [16-10-2008 Casalvecchio, S.S. Pietro e Paolo d'Agrò (ME)]
Immagine
Spiranthes spiralis [30-09-2007 Graniti (ME)]
Immagine
Spiranthes spiralis [06-10-2013 Antillo (ME)]


Platanthera

Platanthera chlorantha
(Custer) Rchb.
Sinonimi: Platanthera bifolia subsp. chlorantha (Custer) Rouy. 
Nomi comuni: Platantera verdastra

Descrizione: pianta poco appariscente alta 20-60 cm. Infiorescenza con 8-27 fiori bianco-verdastri profumati. Brattee fogliacee, più brevi dei fiori. Sepali laterali bianco-verdastri, ovali-falciformi, divergenti; sepalo dorsale e petali conniventi a formare un casco, sotto il quale sporgono evidenti le 2 logge polliniche divergenti. Labello lineare, lungo e stretto, pendente. Sperone di 2-4 cm.
Periodo di fioritura: fine maggio-giugno
Habitat e altitudine: Boschi luminosi, cespuglieti, prati, su suoli umidi o asciutti. Da 0 a 1800 m.

Note: la specie è impollinata da farfalle notturne; questo spiega anche la struttura e le caratteristiche del fiore, come il colore, il lungo sperone nettarifero adatto ad una spiritromba e la profumazione più intensa nelle ore buie.

Distribuzione in Italia: In tutto il territorio ad eccezione della Sardegna. Da poco comune a sempre più rara andando verso Sud.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: Lepidotteri delle famiglie delle Sphingidae, Noctuidae, Geometridae.
Etimologia: il nome del genere proviene dal greco e significa più o meno “fiore ad antere larghe”; l’epiteto specifico, sempre dal greco, sta per “fiore verde”.
Immagine
Platanthera chlorantha [24-06-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Platanthera chlorantha [11-06-2011 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Platanthera chlorantha [22-06-2014 Mandanici (ME)]


Himantoglossum / Barlia

Himantoglossum hircinum
(L.) Spreng.
Sinonimi: Loroglossum hircinum (L.) L.C. Rich.
Nomi comuni: Barba di becco

Descrizione: pianta robusta, vistosa ed alta, da 30 a 90 cm. Infiorescenza densa, con numerosi fiori dall’odore sgradevole di “caprone”. Sepali verdastri striati di viola, formanti un casco emisferico insieme ai petali (nascosti). Labello trilobato, con parte centrale bianca, punteggiata e bordata di porpora; lobi laterali lineari, lunghi fino a 2 cm; lobo centrale lungo 3-7 cm, largo circa 2 mm, nastriforme e spiralato, verdastro. Sperone brevissimo.
Periodo di fioritura: maggio-metà luglio.
Habitat e altitudine: pascoli, garighe e più in generale ambienti soleggiati, aridi e calcarei. Da 0 a 1800 m.

Distribuzione in Italia: la presenza certa in Italia è in Liguria, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Sui Peloritani predilige le stazioni più alte. Rara e localizzata.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: numerose specie di insetti.
Etimologia: hircinum, dal latino “caprone”, per l’odore dei fiori.
Immagine
Himantoglossum hircinum [05-06-2009 Monte Scuderi (ME)]
Immagine
Himantoglossum hircinum [10-06-2014 Montalbano Elicona (ME)]
Immagine
Himantoglossum hircinum [29-06-2014 Mandanici (ME)]

Barlia robertiana
(Loisel.) Greuter
Sinonimi: Himantoglossum robertianum (Loisel.) P.Delforge; Orchis robertiana Loisel.
Nomi comuni: Barlia

Descrizione: pianta robusta e alta, 30-80 cm. Infiorescenza densa, con numerosi grandi fiori di colori sfumati tra verde-biancastro e violaceo. Sepali verdi-violacei formanti un casco insieme ai petali. Labello profondamente trilobato, con lobi laterali falciformi a margini ondulati; lobo centrale a sua volta diviso in 2 lobi divergenti; centro del labello bianco con strie scure. Sperone breve, rivolto verso il basso.
Periodo di fioritura: dicembre-aprile.
Habitat e altitudine: boschi aperti a soleggiati, cespuglieti, garighe, pascoli, margini di strade e sentieri, di preferenza su suoli calcarei. Da 0 a 1000 m.

Distribuzione in Italia: rara e localizzata al Nord, più frequente in Liguria, Toscana, al Sud (Campania, Molise, Puglia, Calabria), in Sicilia e Sardegna.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: numerose specie di insetti.
Etimologia: dedicata al botanico francese G.N. Robert (17776-1857).
Immagine
Barlia robertiana [30-01-2011 Sant'Alessio Siculo (ME)]
Immagine
Barlia robertiana [02-03-2008 Fiumedinisi (ME)]
Immagine
Barlia robertiana [03-02-2013 Gallodoro (ME)]


Cephalanthera

Cephalanthera damasonium
(Mill.) Druce
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina bianca, Cefalantera giallina

Descrizione: alta 15-60 cm. Con sole 2-5 foglie, da ovali a largamente lanceolate, sparse sul fusto e distanziate tra loro, (con internodo lungo quanto o più delle foglie vicine), raramente più lunghe di 7 cm e larghe fino a 3,5 cm. Infiorescenza con brattee più lunghe dell’ovario. Fiori socchiusi, eretti, da bianchi a bianco-giallastri. Sepali lanceolati, formanti un casco molto lasso, petali simili ai sepali e conniventi con questi. Labello diviso in ipochilo ed epichilo, il primo di forma concava, giallo al centro; il secondo triangolare-cuoriforme, con margini eretti e ondulati e apice ginocchiato, munito di piccole grinzosità longitudinali giallo-arancioni. Sperone assente.
Periodo di fioritura: maggio-luglio
Habitat e altitudine: boschi di latifoglie e cespuglieti collinari e montani, a mezz’ombra o in ombra e su terreno preferibilmente neutro o calcareo. Da 0 a 1900 m.

Differenze: delle 3 specie presenti nel territorio italiano (e siciliano), Cephalanthera rubra, con i suoi fiori rosati, è la più facilmente distinguibile. Cephalanthera longifolia ha più foglie, più strette e lunghe (fino a 18 cm), con internodo più breve, brattee superiori più piccole (5 mm o meno), fiori più piccoli e numerosi, di un bianco più candido.

Distribuzione in Italia: tutte le Regioni, ma rara o molto rara al Sud e nelle Isole maggiori.
Non ci sono, al momento, segnalazioni per i Peloritani; è riportatata per il messinese (Nebrodi).
Impollinatore: diversi imenotteri.
Etimologia: il nome del genere significa “testa” e “fiore”, quindi indica un fiore simile ad una testa; il termine damasonium sembra sia da associare ad “alisma” o “stella d’acqua”, per la somiglianza delle sue foglie con quelle di specie del genere Alisma.
Immagine
Immagine
Immagine

Cephalanthera longifolia
(L.) Fritsch
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina bianca, Elleborina a foglie lunghe, Cefalantera maggiore, Cefalantera bianca

Descrizione: orchidea alta 15-60 cm, con 4-12 foglie strettamente lanceolate, scanalate, disposte ordinatamente su 2 file, larghe 1-3 cm e lunghe fino a 18 cm, cioè 3-5 volte gli internodi adiacenti. Brattee simili alle foglie, ma molto piccole, le apicali lunghe meno di 5 mm. Infiorescenza con numerosi fiori bianchi. Sepali ovali-lanceolati; petali simili ai sepali e conniventi con questi; labello con ipochilo concavo ed epichilo triangolare-cuoriforme, provvisto di grinzosità giallo-arancioni. Sperone assente.
Periodo di fioritura: aprile-luglio
Habitat e altitudine: boschi e cespuglietti collinari e montani, in ombra, su suolo calcareo o neutro. Fino a 2000 m.

Differenze: delle 3 specie presenti Cephalanthera rubra è l’unica con fiori rosa; Cephalanthera damasomium ha fiori poco più giallastri, foglie apparentemente sparse sul fusto, lunghe raramente più di 10 cm (1-2,5 volte l’internodo adiacente) e più larghe, brattee più grandi e mediamente meno fiori. 

Distribuzione in Italia: presente in tutto il territorio, ma più rara al Sud ed Isole.
Pare assente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: vari imenotteri
Etimologia: longifolia, “con foglia lunga”.

Cephalanthera rubra
(L.) Rich.
Sinonimi:
Nomi comuni: Cefalantera rossa

Descrizione: Pianta alta 15-70 cm, con 4-8 foglie da ovate a lanceolate. Brattee fogliacee, le inferiori più lunghe dei fiori. Infiorescenza con 3-15 fiori rosei; sepali e petali simili tra loro, ovali-lanceolati, acuminati. Labello con ipochilo concavo e con lobi laterali eretti; epichilo acuminato, bianco-roseo. Sperone assente.
Periodo di fioritura: maggio-luglio
Habitat e altitudine: Boschi, boscaglie, cespuglieti, prati magri, su terreni calcarei o poco acidi. Da 20 a 2000 m.

Distribuzione in Italia: tutto il territorio, più presente sui rilievi.
Assente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: diverse api, ma si riproduce anche per via vegetativa o per auto-impollinazione, anche senza apertura del fiore (cleistogamia).
Etimologia: il significato di Cephalanthera è “antera a forma di testa”; rubra, cioè rossa.
Immagine
Cephalanthera rubra [09-06-2012 Etna]
Immagine
Cephalanthera rubra [09-06-2012 Etna]
Immagine
Cephalanthera rubra [09-06-2012 Etna]


Epipactis

Epipactis helleborine subsp. helleborine
(L.) Crantz
Nomi comuni: Elleborina comune

Descrizione: Elleborina alta fino a 1 m, con fusti glabri nella parte inferiore e pubescenti in alto, con 4-12 foglie scure, patenti, più lunghe degli internodi adiacenti. Infiorescenza più o meno densa, lunga meno della metà del fusto, con numerosi fiori, rivolti più o meno dallo stesso lato. Brattee lanceolate, le inferiori molto più lunghe del fiore. Sepali triangolari, da verdi a rosei; petali simili, ma più piccoli e colorati. Labello da verdastro-roseo a violaceo, con ipochilo esternamente bianco-verdastro, internamente scuro, da olivastro a bruno-nerastro ed epichilo più o meno cuoriforme con apice ripiegato, da bianco-verdastro a violaceo, con due rilievi basali di colore più roseo intenso. Antera giallastra, viscidio funzionale e masse polliniche compatte. Ovario peloso e verdastro, con pedicello sfumato di viola.
Periodo di fioritura: maggio-agosto
Habitat e altitudine: boschi e cespuglietti, in ombra o mezz’ombra, senza preferenze di ph del substrato. Da 50 a 2000 m.

Differenze: E. helleborine subsp. helleborine si distingue senza difficoltà da E. palustris già osservando l’ambiente di crescita e il labello bianco di quest’ultima.
E. microphylla è una pianta più bassa, ha foglie piccole, non più lunghe di 3 cm, con internodo più lungo della stessa foglia, pochi fiori e vistosi rilievi rugosi verdastri alla base dell’epichilo.
E. placentina, ha ipochilo internamente più chiaro (rosa-porpora anzichè bruno) e presenta epichilo più allungato, acuto, di solito irregolarmente ondulato e con deboli o nulli rilievi basali; il pedicello è verde chiaro, anzichè sfumato di rosso.
E. meridionalis è quella più simile alla helleborine, ma è più esile e bassa, ha foglie più piccole (lunghe fino a 6 cm, contro i 7-17 cm della helleborine), infiorescenza lassa e con pochi fiori, brattee lunghe non più di 2 cm.
Note: orchidea molto variabile, soprattutto nella forma e disposizione delle foglie e nel colore dei fiori.

Distribuzione in Italia: tutte le Regioni, ma meno diffusa al sud, rara in Sicilia.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore:
Etimologia: Helleborine, per le foglie simili a quelle del veratro (Helleborus).
Immagine
Epipactis helleborine subsp. helleborine [20-05-2014 Roccalumera (ME)]
Immagine
Epipactis helleborine subsp. helleborine [20-05-2014 Roccalumera (ME)]
Immagine
Epipactis helleborine subsp. helleborine [08-06-2014 Antillo (ME)]

Epipactis meridionalis
H. Baumann & R. Lorenz
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina meridionale

Descrizione: alta 30-40 cm, con fusti gracili, violacei e pubescenti nella parte apicale. Foglie da 4 a 8, disposte più o meno alternativamente su due lati del fusto, ovali-lanceolate, lunghe 4-6 cm, larghe 1-4 cm. Infiorescenza lassa, quasi unilaterale, con pochi fiori. Brattee brevi, le inferiori lunghe non più di 20 mm. Sepali verdastri sfumati di viola; petali simili, ma più piccoli e più chiari; labello con ipochilo a forma di coppa, da olivastro a brunastro all’interno; epichilo cuoriforme, bianco-verdastro, con margine finemente crenulato e munito alla base di due ririevi rosa scuro; antera bianco-giallastra, con clinandrio e viscidio sviluppati e funzionali. Ovario verde scuro, pubescente, con pedicello violaceo.
Periodo di fioritura: luglio-agosto, tardiva rispetto ad altre Epipactis.
Habitat e altitudine: boschi montani (soprattutto faggete e castagneti), in ombra o mezz’ombra, su suoli acidi e profondi. Da 500 a 1900 m.

Differenze: Epipactis helleborine subsp. helleborine, si distingue per avere foglie più grandi e numeose, brattee inferiori molto lunghe (più di 2-3 cm), dimensioni maggiori. Quando E. meridionalis fiorisce, Epipactis helleborine è già in fruttificazione.

Distribuzione in Italia: Italia centro-meridionale e Sicilia. Endemica. Molto rara e localizzata.
Riportata come presente nel messinese.*
Impollinatore:
Etimologia: il nome specifico è dovuto alla sua distribuzione, limitata alle Regioni meridionali d’Italia.
(* Guarino 1998, Bartolo & Pulvirenti 2005)
Immagine
Epipactis meridionalis [08-07-2014 Etna]
Immagine
Epipactis meridionalis [08-07-2014 Etna]
Immagine
Epipactis meridionalis [08-07-2014 Etna]

Epipactis microphylla
(Ehrh.) Sw.
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina minore

Descrizione: Orchidea alta 15-50 cm, con fusto coperto da densa pelosità vellutata, portante 3-10 piccole foglie lunghe fino a 3 cm, ovali-lanceolate, più brevi dell’internodo. Infiorescenza lassa, con fiori disposti più o meno sullo stesso lato; brattee pubescenti, le inferiori lunghe più o meno quanto i fiori, le superiori più brevi. Fiori con sepali e petali simili, ovati con apice acuto, grigio-verdastri, spesso sfumati di viola. Labello diviso da un restringimento in ipochilo (basale, contenente nettare) ed epichilo (distale). Ipochilo verde lucido all’interno, più chiaro all’esterno; epichilo cuoriforme, verde chiaro, con margini ondulati e base con due callosità molto rugose a forma di V. Ovario peduncolato, pubescente.
Periodo di fioritura: maggio-luglio
Habitat e altitudine: boschi e boscaglie soprattutto di latifoglie, a volte conifere, preferibilmente su substrato calcareo. Da 200 a 1800  m.

Differenze: le callosità rugose a forma di V alla base dell’epichilo e le sue piccole foglie, la rendendo discretamente differenziabile rispetto alle altre Epipactis, che hanno foglie maggiori ed epichilo di forma e colore diversi.

Distribuzione in Italia: in tutto il territorio. Rara.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore:
Etimologia: il termine Epipactis veniva utilizzato in antichità per indicare una specie del genere Veratrum, comunemente chiamato Elleboro. Per la somiglianza tra le foglie dell’Elleboro con quelle di queste orchidee, nel 1700 il botanico tedesco Zinn lo adottò per definire l’intero genere; l’epiteto della specie, microphylla, proviene invece dal greco e significa “con piccole foglie”.
Immagine
Epipactis microphylla [24-06-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Epipactis microphylla [24-06-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Epipactis microphylla [25-05-2013 Montagna di Vernà (ME)]

Epipactis palustris
(L.) Crantz
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina palustre

Descrizione: alta 25-60 cm. Foglie lanceolate. Infiorescenza lassa, più o meno unilaterale, formata da 7-20 fiori. Sepali lanceolati, verdastri sfumati di rosso; petali più stretti e brevi, bianchi con sfumature rosa-violacee. Labello con ipochilo bianco a strisce violacee e lobi laterali rivolti verso l’alto; epichilo bianco, flessibile, a forma di ventaglio con bordi ondulati, alla base con gibbosità giallastre. Ovario con pedicello pubescente sfumato di viola.
Periodo di fioritura: giugno-agosto
Habitat e altitudine: paludi, pantani e ambienti molto umidi in pieno sole, neutri o preferibilmente calcarei. Da 0 a 1700 m.

Distribuzione in Italia: in tutte le Regioni, ma sempre più rara per la scomparsa dell’habitat di riferimento. Molto rara in Sicilia, dove è presente solo in una ristretta area dei Nebrodi ricadente in provincia di Messina.
Assente sui Peloritani, presente nel messinese.
Impollinatore: diverse specie di insetti.
Etimologia: il nome specifico si riferisce all’habitat della pianta.
Immagine
Epipactis palustris [29-06-2013 Nebrodi]
Immagine
Epipactis palustris [29-06-2013 Nebrodi]
Immagine
Epipactis palustris [29-06-2013 Nebrodi]

Epipactis placentina
Bongiorni & Grϋnanger
Sinonimi:
Nomi comuni: Elleborina piacentina

Descrizione: alta 20-40 cm, con fusto verde, pubescente in alto, ma sfumato di rosa e glabro alla base, portante 3-7 foglie ovato-lanceolate più lunghe dell’internodo e disposte quasi alternativamente sul fusto, da patenti a quasi erette. Infiorescenza con 8-32 piccoli fiori rosa scuro. Brattee in basso più lunghe dei fiori, in alto più brevi. Sepali verdi sfumati di rosa, petali più marcatamente soffusi di rosa dei sepali. Labello con ipochilo nettarifero, rosa all’esterno e rossastro all’interno; epichilo triangolare, rosa scuro, piano o un pò ondulato, con lievi gibbe basali. Clinandrio e viscidio mancanti. Ovario con pedicello verde chiaro.
Periodo di fioritura: metà giugno-primi di agosto
Habitat e altitudine: boschi, su suolo neutro o leggermente acido. Da 100 a 1400 m.

Differenze: E. helleborine subsp. helleborine ha ipochilo internamente marrone scuro, epichilo più breve, cuoriforme e mammosità basali pronunciate; la base del pedicello è violacea anzichè verde, ed il viscidio è efficiente, con pollinii regolarmente agglutinati (in E. placentina il viscidio è assente, con il polline che si disgrega sullo stigma).
Rispetto ad E. meridionalis ha foglie più lunghe, infiorescenza più densa, brattee inferiori più lunghe (fino a 4,5 cm), ipochilo roseo-purpureo, epichilo triangolare-allungato anzichè cuoriforme, quasi senza rigonfiamenti (ben presenti e più scuri in E. meridionalis).
Le foglie sono maggiori anche nei confronti di E. microphylla, e più lunghe dell’internodo adiacente; inoltre, E. microphylla ha creste basali verdine e grinzose a forma di V che la rendono facilmente determinabile.
Distribuzione in Italia: Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Rara e localizzata.
Assente sui Peloritani, presente nel messinese.
Impollinatore:
Etimologia: dal nome della città di Piacenza, provincia del primo ritrovamento.
Immagine
Epipactis placentina [07-07-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Epipactis placentina [07-07-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Epipactis placentina [07-07-2012 Bosco di Malabotta (ME)]


Limodorum

Limodorum abortivum
(L.) Sw.
Sinonimi:
Nomi comuni: Fiordilegno, Limodoro

Descrizione: pianta robusta, alta 30-80 cm, con fusto violaceo. Foglie sul fusto e brattee simili tra loro. Infiorescenza con fiori violacei, spesso chiusi. Sepali laterali divergenti, il mediano piegato in avanti; petali lineari, più brevi e stretti dei sepali. Labello diviso da una strozzatura in un ipochilo ristretto alla base ed un epichilo un po’ curvo, con base ovale. Sperone lungo più o meno quanto l’ovario, cioè 15-25 mm, un po' curvato.
Periodo di fioritura: aprile-luglio
Habitat e altitudine: boschi aperti termofili, boscaglie, cespuglieti, di preferenza a mezz’ombra e su suolo calcareo. Da 0 a 1800 m.

Differenze: Limodorum trabutianum ha sperone solo di 0,5-4 mm e epichilo stretto, lineare.
Note: pur contenendo clorofilla è pianta saprofita, si nutre cioè di sostanze organiche in decomposizione e necessita per tutta la vita di una simbiosi con funghi micorrizici.

Distribuzione in Italia: in tutte le Regioni. Rara, ma localmente può essere piuttosto diffusa.
Presente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: il Limodorum viene a volte impollinato da imenotteri dei generi Bombus e Anthidium, ma la pianta sfrutta soprattutto la cleistogamia, cioè si autofeconda mentre i fiori restano chiusi.
Etimologia: abortite, riferito forse ai fiori che spesso appassiscono senza aprirsi.
Immagine
Limodorum abortivum [22-05-2011 Casalvecchio Siculo (ME)]
Immagine
Limodorum abortivum [24-06-2012 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Limodorum abortivum [05-05-2013 Gallodoro (ME)]

Limodorum trabutianum
Batt.
Sinonimi: Limodorum abortivum subsp. trabutianum (Batt.) Rouy.
Nomi comuni: Fior di legna, Limodoro

Descrizione: alta 20-60 cm, un po' più piccola ed esile di L. abortivum, con fiori poco più chiari, che restano spesso chiusi; sepali e petali lanceolati-lineari. Labello lineare-spatolato, di aspetto simile ai petali, non curvato. Sperone brevissimo, da quasi assente a 4 mm, dritto.
Periodo di fioritura: maggio-giugno
Habitat e altitudine: boschi aperti, boscaglie, cespuglieti, di preferenza su suolo calcareo. Da 0 a 900 m.

Differenze: lo sperone lungo non più di 4 mm ed il labello stretto e non curvato sono i caratteri principali che lo distinguono da L. abortivum.

Distribuzione in Italia: poche stazioni in Toscana, Umbria e Lazio. Più presente, ma comunque molto rara, in Sardegna e Sicilia (solo Pantelleria).
Assente sui Peloritani e nel messinese.
Impollinatore: si riproduce per autoimpollinazione, spesso con fiore ancora chiuso (cleistogamia).
Etimologia: trabutianum, in onore del botanico francese L.C. Trabut (1853-1929).
Immagine
Immagine
Immagine


Neottia

Neottia nidus-avis
(L.) Rich.
Sinonimi:
Nomi comuni: Nido d’uccello

Descrizione: pianta alta 15-40 cm, giallo-brunastra in tutte le sue parti. Foglie ridotte a squame. Sepali e petali ovali-ellittici, più o meno conniventi a formare un casco aperto; labello diviso all’apice in due lobi divergenti. Sperone assente.
Periodo di fioritura: maggio-agosto
Habitat e altitudine: Boschi densi e ombrosi, su suoli da neutri ad alcalini ricchi di humus. Da  a 2000 m.

Differenze: più che con altre orchidee è possibile confonderla, quando un pò sfiorita o non ancora in antesi, con specie del genere Orobanche, o con Lathraea squamaria L. e Monotropa hypopitys L., ma una visione ravvicinata permette facilmente di distinguere i pezzi fiorali delle orchidee, come labello e ginostemio.
Note: completamente priva di clorofilla, vive in simbiosi micotrofica con un fungo presente sulle sue radici o, più raramente, come saprofita su sostanze organiche in decomposizione.

Distribuzione in Italia: tutto il territorio. Diffusa ma solo localmente comune. Rara in Sicilia.
Pare assente sui Peloritani, presente nel messinese (Malabotta).
Impollinatore: solitamente autogama, ma può essere impollinata anche da diverse specie di Ditteri o moltiplicarsi spesso per riproduzione vegetativa.
Etimologia: dal greco Neottia, “nido”, e nidus-avis, “nido d’uccello” in latino, con riferimento alle sue radici intrecciate.
Immagine
Neottia nidus-avis [10-06-2014 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Neottia nidus-avis [10-06-2014 Bosco di Malabotta (ME)]
Immagine
Neottia nidus-avis [10-06-2014 Bosco di Malabotta (ME)]


Listera

Listera ovata
(L.) R.Br. in W.T. Aiton
Sinonimi: Neottia ovata (L.) Bluff & Fingerh.
Nomi comuni: Listera maggiore

Descrizione: pianta alta 20-60 cm, verde in tutte le sue parti; le foglie sono caratteristiche: quasi sempre 2, poste sulla parte inferiore del fusto ad una decina di centimetri da terra, opposte, ovali, lucide. Infiorescenza con 10-100 fiori. Sepali formante un casco molto lasso con i petali, che sono di dimensioni simili ma più stretti e a volte bruno-rossastri; labello nastriforme, pendente, con apice bilobato.
Periodo di fioritura: maggio-luglio
Habitat e altitudine: boschi umidi, su suolo sia calcareo che siliceo. Da 0 a 2000 m (in Sicilia solo in ambiente di alta collina e montagna).

Distribuzione in Italia: in tutto il territorio. Comune al Nord. Rarissima in Sicilia, dove è stata rinvenuta in pochissimi siti.
Presente sui Peloritani, riportata anche per altre zone del messinese.
Impollinatore: diversi insetti. Si riproduce anche per via vegetativa.
Etimologia: l’epiteto generico è una dedica al naturalista inglese Martin Lister (1638-1712); ovata si riferisce alla forma delle foglie.
Immagine
Immagine
Immagine

Orchidee dei Peloritani - Testi e foto, dove non specificato, sono dell'autore. Tutti i diritti riservati © 2012-2014
Powered by Create your own unique website with customizable templates.